articolo dal giornale "IL TEMPO":
Protagonisti i ragazzi di «Amici»
di CARLO ANTINI IL LUNGOMARE di Ostia sbarca a Milano. Le periferie del mondo si assomigliano tutte. Così una storia nata e cresciuta ai margini della Capitale diviene paradigmatica della condizione giovanile a tutte le latitudini. A maggior ragione quando in scena ci sono giovani talenti alle prese con i primi copioni da protagonisti. È il caso di «Lungomare di Ostia», il musical scritto da Maurizio Costanzo e Alex Britti che, dopo i successi già registrati nella Città eterna, comincia oggi la sua tournée in giro per l’Italia. Si parte proprio dal Teatro Nuovo di Milano dove lo spettacolo verrà replicato fino al 4 marzo. Poi sarà la volta di Treviso, Biella, ancora Milano e Torino. Prima del grande ritorno al Teatro Parioli di Roma dove lo show terrà banco dal 20 marzo al 1° aprile. Il successo di «Lungomare» nasce dalla sua capacità di descrivere una faccia della condizione giovanile, in bilico tra disagio, conflitti e criminalità. I pomeriggi trascorsi di fronte a un muretto si ergono a modello in cui si rispecchiano molti adolescenti di oggi. Le idee non sono ancora del tutto chiare nella mente. Così come appare labile il confine tra il bene e il male. Ed è in questo contesto che Maurizio Costanzo e Alex Britti, autore delle musiche, hanno ambientato la vicenda di Roberto e dei suoi amici. Sono bulli di quartiere, eterni adolescenti che giocano d’azzardo con la vita e trascorrono le loro giornate sulle panchine del Lungomare di Ostia, tra sogni, noie, risse e bravate in moto. Finché Roberto non è costretto a fare i conti con la «longa manus» della criminalità. La sua sorellina di quattro anni viene rapita e lui è sul punto di fare il «salto di qualità». Alla fine, però, il bene trionfa sul male, tra balli, canti e voglia di divertirsi. Protagonisti di «Lungomare di Ostia» sono i ragazzi di «Amici». Tra di loro Eleonora Crupi, Ivan D’Andrea, Andrea Dianetti,
Maria Stefania Di Renzo, Leonardo Fumarola, Thomas Grazioso e Irene Guglielmi. Regista dello spettacolo è Patrick Rossi Gastaldi, le scenografie sono curate da Mario Catalano, le luci da Gianni Mastropietro e le coreografie da Steve La Chance. In scena anche Aldo Donati, della «Schola Cantorum». «Britti e io abbiamo scritto questo copione mettendoci anima - racconta Maurizio Costanzo - Ed è l’anima e l’entusiasmo che i protagonisti per primi, ma tutti, hanno trasferito alle note e alle parole. C’è malinconia, ma è giusto che ci sia, in quanto oltre tutto appartiene sia a me che ad Alex e poi va rilanciata in un mondo che finge soltanto di essere cinico».
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